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CRONOLOGIA DEL FESTIVAL

Il festival del cinema di Salsomaggiore Terme trae le sue origini da molto lontano, le sue radici affondano nei cineclub, nei cineforum, luoghi di scoperta e riscoperta di un cinema lontano dalla massa e dall'ordinario, luoghi di confronto tra autori e autori, autori e spettatori, spettatori e spettatori.

Luoghi di cultura e socialità.

Festival fratello di altri festival figli degli stessi genitori in lotta tra loro per un posto al sole.

La strada che porta il festival a Salsomaggiore passa da Parma, Roma, Monticelli Terme.

Passa attraverso il cinema e chi fa il cinema: Godard, Fuller, Jarmusch, Ioseliani, Kaurismaki, Bertolucci, Truffaut.

 

Un festival teorico con una nozione apparentemente astratta di cinema con carattere cineclubistico che recupera film dimenticati e proietta inediti.

Ipotesi di cinema verificabile nella sua attualità, nella sua progettualità e continuità attraverso la storia del cinema.

Festival senza divi, premi, mondanità. Festival per operatori, cineasti, cinefili.

Cinema scommessa che si ostina a rimanere fuori dalle regole del mercato, che rifiuta tuttavia l'emarginazione e il vittimismo.

Festival propositivo a favore del cinema a venire, non accondiscendente, non riconciliato, un po' utopico;

 

Festival che crea curiosità, insoddisfazione, voglia di esplorazione, rinnovazione...

Festival Frankenstein assemblato con pezzi di cinema che spaventa il popolino.

 

Festival dimenticato...

 

(dall'introduzione del documentario, letta da Paolo Rossini)

1970

Luciano Recchia incontra Giuseppe Bertolucci e discutono sull'assenza di iniziative cinematografiche nella zona di Parma.

 

1975

Recchia e Bertolucci si incontrano nuovamente e Bertolucci indirizza verso un gruppo di intellettuali romani Recchia e gli altri parmigiani coinvolti. Insieme incontrano Mario Tommasini, all'epoca Assessore alla Cultura della Provincia di Parma.

 

1976

Recchia, Bertolucci e Tommasini presentano un progetto alla Provincia e alla Regione. Gli enti finanziano il progetto.

 

Dicembre 1976

Nella casa romana di Adriano Aprà, avviene l'incontro tra Recchia e i componenti del Filmstudio, associazione che si occupa di cinema d'essai, sperimentale e di recupero.

Presenti all'incontro vi sono: Adriano Aprà, Patrizia Pistagnesi, Giovanni Spagnoletti, Enzo Ungari, Beniamino Placido, Ottavio Fatica, Luciano Recchia, Giuseppe Bertolucci, Mario Tommasini, Luigi Cavatorta.

Vennero gettate le basi stilistiche e formali del festival: compresenza del vecchio e del nuovo ovvero nessuna rinuncia del rigore formale e della perfezione e neppure delle novità stilistico-formali e tematiche.

 

1977/1978

A Monticelli Terme si svolgono le prime due edizioni caratterizzate da organizzazione precaria e sedi inopportune per le proiezioni.

Ma appare fin da subito la caratteristica principale del festival:l'intento di escludersi dal circuito commerciale, dare una possibilità ai cineclub di incontrarsi e confrontarsi, il voler trasformare lo spettatore da personaggio passivo a personaggio attivo consapevole delle proprie scelte.

 

1980 (15-20 aprile)

Il festival si trasferisce a Salsomaggiore. Direttore tecnico Aprà e responsabile dell'organizzazione Recchia. Edizione più solida organizzativamente parlando e appaiono le caratteristiche volute dal nucleo romano del Filmstudio: passato e presente devono coesistere. Il festival scopriva nuovi talenti, nuove cinematografie e riscopriva i classici con retrospettive di David Mark Griffith, Nicholas Ray (1981), Samuel Fuller (1982), George Cukor (1983), Douglas Fairbanks (1989).

Economicamente parlando il bilancio non è particolarmente positivo. Ma dal punto di vista artistico, riscuote un buon successo.

 

1981

Il festival riscuote successo e riesce a persuadere il pubblico, prelevantemente composto da giovani studenti di cinema a cui gli organizzatori offrono ospitalità a prezzi di favore.

 

1984

Il festival cambia nome in Salso Film & TV Festival. Vengono introdotte le giurie composte da personaggi famosi, attrazione per il grosso pubblico.

 

1986

La sesta edizione presenta una novità di rilievo: l'introduzione di una sezione dedicata al video: videomusicale, video lettere, videogiochi, Television art. Quindi non più separazione tra cinema e video ma unione, sperimentazione, ancora una volta il festival diventa laboratorio. Inoltre viene introdotto un premio in denaro per il miglior film.

 

1989

Lo scarso appoggio economico da parte del Comune di Salso e della Provincia forzano Luciano Recchia a dare le dimissioni. Lo seguono Aprà e il resto dell'organizzazione. Il festival cambia assetto e connotazione.

 

1990

Edizione di transizione. Da Festival a rassegna di autori emiliani. Direttore tecnico fu Dario Zanelli e presidente Sergio Zavoli.

 

1991

Il festival cambia ancora nome diventando Cinema Art Festival. La sezione video viene abbandonata. Le caratteristiche di sperimentazione, di intraprendenza, di originalità e di rifiuto del commerciale, spariscono.

L'ultima edizione è caratterizzata da sfarzo e dispendio inutile di denaro, aspetto grossolano e glamour che porta in perdita i bilanci del festival.

 

2003

Ludovica Presepi presenta la sua tesi di laurea sul Festival del cinema di Salsomaggiore Terme.

 

2013

Luca Gorreri inizia a fare ricerche sul Festival e nasce l'idea del documentario

 

2016

Pubblicazione del documentario

 

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